Nel 2008, con i "Joey Tassello and the Excellent Adventure", portavamo in scena uno spettacolo chiamato "The Big Pulp Adventure", concerto-musical-recital dedicato al cinema pulp.
Lo spettacolo aveva un forte impatto narrativo, anche grazie al lavoro che avevamo fatto su sceneggiatura, scelta di immagini da proiettare (a tempo di musica), selezione dei musicisti etc.
Avendo avuto un certo successo decidemmo di portarlo al Colonia Sonora Festival, importante rassegna musicale piemontese che si svolgeva in estate.
Quello era l'anno in cui si giocavano gli europei di calcio, quindi un bel rischio riguardo affluenza di pubblico (cosa successa ad ogni concomitanza con eventi calcistici).
Per evitare insuccessi si decise di abbinare il nostro spettacolo ad una band storica, che ben poteva apprezzare il tipo di show proposto:
gli Skiantos.
Il giorno del concerto eravamo piuttosto elettrizzati. Non solo per l'esibizione, soprattutto il fatto di poter condividere lo stage con una band di culto, che ha segnato la storia della musica rock italiana.
I bolognesi furono molto gentili, disponibili e affabili.
Esattamente come ci aspettavamo io e Tassello, i nostri idoli erano dei bravi cazzari dediti allo svacco più totale.
La prima cosa che dissero era che potevamo suonare quanto ci pareva, non avevamo i classici vincoli del minutaggio "stretto" (di solito 40 minuti per le band spalla).
Quindi potevamo proporre il nostro show per intero.
La seconda fu la risposta positiva alla richiesta di poter partecipare alla fine dello show.
Roberto Freak Antoni (voce, fondatore e mente del complesso) si disse entusiasta all'idea di sparare all'intera band (il finale dello spettacolo prima dei bis).
C'era un solo piccolo problema:
Freak e Dandy Bestia (chitarrista ed altro membro storico della band) dovevano andare a presentare, presso la Feltrinelli di Torino, un loro libro con cd. Ed erano piuttosto agitati perché non avevano nessuno cui chiedere un passaggio.
Al che mi offrii io, in quanto non necessitavo di alcun soundcheck (la mia era una parte recitata, con un inserto musicale).
Nel giro di pochi minuti mi ritrovai a passeggiare per Torino con i due bolognesi.
Essendo stato, in passato, molto interessato ai movimenti di protesta della bologna del 1977, al movimento musicale di quel periodo e dell'interesse artistico dell'epoca, feci lunghe chiacchierate col duo, specie con Freak, che si rese assai disponibile a raccontarmi aneddoti su quel periodo, al suo rapporto con artisti del calibro di Andrea Pazienza (altro mio grande mito), del giovane Vasco Rossi (e molte storie divertenti ed interessanti riguardo il loro rapporto) e di tanti altri di quel periodo.
Rimasi con loro per tutto il pomeriggio, assistetti alla conferenza stampa godendomi quel momento simpatico e pieno di interessanti spunti.
Alla fine della conferenza stampa il duo si congedò, non prima di aver prestato le giuste attenzioni al loro pubblico, regalando autografi, fotografie, pacche sulle spalle, abbracci etc.
Prima di scendere al piano inferiore, Freak prese due copie del libro+cd "devo fare due regali a due persone importanti" e lo vidi fare diligentemente la fila in cassa e pagare i due prodotti.
Cioè... un libro suo, della sua band, di gran parte della sua storia. Un libro che avrebbe potuto prendere gratis, invece se lo pagava.
E lo faceva per fare un regalo.
Successe poi un imprevisto.
Dopo aver salutato una coppia di vecchi amici "sono ragazzi che mi ospitano sempre quando vengo a Torino" ed essere rimasto con loro una decina di minuti, si girò per indicarmi il via e tornare al festival.
E lo fece porgendomi il libro.
"mi fa piacere che tu lo abbia, un piccolo ricordo da parte nostra"
Fu un gesto del tutto spontaneo e sincero, che non mi sarei mai aspettato.
Di quei gesti di una volta, che non si usano quasi più.
Un gesto che mi abbracciò per tutto il ritorno, mentre continuavamo a chiacchierare di ogni cosa.
Un gesto che mi tenne compagnia tutto il concerto, quando Freak Antoni salì poi sul palco e fece, con me, tutto il finale.
Un gesto che ricordo sempre con molta gioia ed una punta d'orgoglio.
Ti racconto questo perché l'autore di quel gesto, oggi, ci ha lasciati per sempre.
Ci ha salutati in silenzio, in una bella giornata di sole.
In un Febbraio primaverile.
Quel piccolo geniale folle bolognese che mi regalò parte della sua storia in un pomeriggio.
Grazie Roberto.
Continua a far casino ovunque tu sia ora.
Artista d'avanguardia.